Così fu battezzata dai francesi: alla lettera la "bestia per vincere".
E la storia ha dimostrato che avevano ragione.
Siamo nel 1970: Al salone di Torino viene presentato il prototipo della Strato's Zero da Nuccio Bertone, una concept car dalle forme avveneristiche spinta dal motore della Lancia Fulvia. Precisamente un anno dopo, alla medesima Fiera, dopo mesi di collaborazione con il Reparto Corse Lancia, viene mostrato il nuovo prototipo della Stratos HF (High Fidelity) che ha le forme molto simili alla versione che poi sarà definitiva e conosciuta in tutto il mondo dei Rally. Il propulsore adottato è un V6 Dino Ferrari. Ma non è ancora sicuro che questo sarà il motore definitivo. Anzi. Bisognerà attendere il Maggio 1972 quando la Ferrari , dopo una lunga contrattazione, cede 10 motori Dino 246 (6 cilindri a V 65°12 valvole 2400 cc) da installare sui prototipi Stratos destinati ai Rally. Questo perchè secondo Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, la Stratos HF ha il potenziale per sostituire l'ormai obsoleta Lancia Fulvia.
Nel novembre 1972 la Stratos partecipa al Tour de Corse (come prototipo in Gruppo 5) con il suo pilota più rappresentativo, Sandro Munari, dove però è costretta al ritiro. Finalmente nel dicembre 1972 Enzo Ferrari decide di fornire i 500 motori richiesti dalla Lancia (necessari per costruire 500 veicoli stradali previsti dal Regolamento Sportivo). Nel 1973 arrivano le prime vittorie come prototipo ma sarà solo a partire dal 1 Ottobre 1974 che la Stratos ottiene l'omologazione per il gruppo 4. Nel frattempo, dato che il Regolamento Sportivo lo consente, viene sviluppato il motore a 24 v che porta i cavalli da 280 a 320 circa (su un'auto che pesa poco meno di 1000 Kg). Ma c 'era un problema di tenuta di strada che non consentiva di sfruttare al meglio le potenzialità dell'auto. Alla fine meccanici e piloti si resero conto che i portamozzi in lamiera scatolata delle ruote posteriori ai quali erano anche fissati gli ammortizzatori, si deformavano sotto sforzo per ritornare alla forma originale a veicolo fermo. Furono sostituiti da parti in duralluminio. E da quel momento inizia la leggenda: tre mondiali vinti consecutivamente nel 1974/75/76.
Nel 1978 il progetto Stratos fu prematuramente accantonato a favore della neonata Fiat 131 Abarth. Ma avrebbe potuto vincere ancora molto come dimostrato dagli innumerevoli piazzamenti ottenuti da Piloti e Team privati fino al 1982 quando alla fine l'omologazione arrivò a termine.
Abbiamo voluto preparare questi due TK dedicati alla versione 24 valvole (quella utilizzata nelle versioni Alitalia dal Rally di San Remo Ottobre 1975 fino a tutto il 1977 ) e alla versione 12 valvole – seconda serie - ovvero quella per esempio utilizzata nella livrea Pirelli (relegata al solo campionato europeo) e per tutte le gare a partire dal 1 Gennaio 1978 in quanto, a causa del nuovo Regolamento Sportivo, si dovette tornare ai motori 12 valvole.
Dal 1972 all'ottobre 1975 furono invece utilizzati motori a 12 valvole molto simili alla configurazione stradale con una diversa posizione dell'alternatore e della batteria rispetto all'ultima versione da noi proposta.
I TRANSKIT
Entrambi i TK sono composti da oltre 50 parti stampate in 3d come sempre fornite sui supporti di stampa appositamente studiati per essere i meno visibili possibile. Ogni TK ha in dotazione 3 tipi diversi di finali di scarico, 2 airbox differenti, i cornetti di aspirazione con e senza rete ed infine due dischi freno aggiuntivi muniti di bullone e prigionieri per rappresentare il veicolo senza ruota. I motori 12 valvole si differenziano dai 24 valvole principalmente per la forma dei coperchi delle testate, dalla posizione di alternatore e spinterogeno, posizione di alcune accessori sul telaio. E dai collettori di scarico. Per correttezza bisogna dire che è fornito un solo tipo di collettore di scarico (ovviamente differente tra 12 e 24 valvole). Nella realtà ne sono esistiti diversi tipi con forme e lunghezze diverse. Ma sarebbe stato troppo oneroso prevedere anche tutta la serie dei collettori. Magari in un futuro prossimo possiamo pensare di realizzarli su richiesta in base alle esigenze del modellista. Sono previste anche alcune decals relative alle etichette di servizio sui vari componenti (batteria/spinterogeno /bobine ecc)
Per completezza di informazione ricordiamo che sono state costruite anche versioni ad iniezione anzichè a carburatore. La maggior parte dei kit hasegawa in commercio attualmente, sono però abbinabili a questi due TK.
LE MODIFICHE AL TELAIO HASEGAWA
Per entrambe le versioni 12 e 24 valvole, il telaio hasegawa ed il cofano posteriore devono essere sezionati per ospitare le nuove parti. All'inizio pensavo di utilizzare parte del telaio originale asportando solo le zone evidenziate in rosso nella prima foto. Ma poi ho optato per un taglio completo come evidenziato nella seconda foto. Lo mostro solamente per informazione. Il taglio deve essere quindi completo:
COSTRUZIONE DEL MOTORE
La prima fase del montaggio è uguale per entrambe le versioni 12 e 24 valvole (cambia solamente il blocco motore da utilizzare). Come vedete ci sono molti supporti. Ma non vi spaventate in quanto non è un'operazione complicata. Fate attenzione specialmente a non danneggiare i supporti del motore (la parte dove poi appoggerà sul telaio). Una volta rimossi i supporti più esterni potete tagliare gli altri a pari della base di stampa in modo da poter poi rimuovere il tutto dal sotto con facilità.
IMPORTANTE : in fondo alle istruzioni troverete suggerimenti per i cablaggi dei vari elementi
Si può poi passare ad installare il gruppo carburatori (anche questo munito di un incastro che ne vincola la posizione), la cinghia principale della distribuzione, il filtro dell'olio e l'asta del livello dell'olio. Il motorino di avviamento consiglio di installarlo adesso e non prima del differenziale per evitare di inserirlo in modo errato.
Gruppo carburatori |
Filtro olio / Pulegge +cinghia distribuzione |
Asta livello olio |
Alternatore |
Spinterogeno |
Vasca compensazione dell'acqua
Filtro benzina Supporto batteria, relais e bobine |
Gruppo posteriore destro |
Gruppo posteriore sinistro |
Inserimento del semiasse |
Foro innesto superiore dell'ammortizzatore |
Deve rimanere una piccola battuta sulla quale appoggia il cofano quando è chiuso |
La parte C25 nasconde l'incastro ed eventualmente l'incollaggio |
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