Fiat 806 Italeri 1/12

martedì 5 gennaio 2021

Fiat 806 Italeri 1/12

 

La Fiat 806 è stata la prima monoposto da gara concepita appositamente per i GP. Nel 1927 Giovanni Agnelli , anche se ormai contrario a rimanere nel mondo delle corse dopo che l'Ing Jano aveva lasciato la Fiat per l'Alfa Romeo, acconsentì alla realizzazione di una monoposto da gara di nuova concezione. Il regolamento dell'epoca aveva ridotto la cilindrata massima da 2000 cc a 1500 cc.  Furono cosi costruiti 4 motori completi denominati "406" ed un unico telaio codificato "806". L'auto realizzata risultò erogare circa 187 cv (poi volutamente limitati a 160 cv per preservare motore e componenti)  con un propulsore  a 12 cilindri ed una velocità massima di circa 240 Km/h, cambio a 4 marce e retromarcia. Il 4 Settembre 1927 il veicolo fu portato in gara da Pietro Bordino al Gran Premio di Milano  (della durata circa 50 Km svolto sul Circuito di Monza). Sulla pista bagnata dalla pioggia Bordino si aggiudicò quella che oggi è la Pole Position nonchè la gara infliggendo un notevole distacco ad Alfa Romeo e Bugatti. Nonostante la vittoria Agnelli decise di non proseguire oltre e fece completamente smantellare sia l'auto che i motori. A metà anni '60 furono ritrovati i disegni tecnici originali (grazie al suo progettista Ing Massimino) camuffati con la sigla "504" anzichè "406" e per questo mai rinvenuti. Da questo racconto è nato il mio progetto. L'idea che mi ha affascinato dal primo momento è stata quella di riportare alla vita l'auto da corsa immaginando la sua "rinascita" dai disegni tecnici originali (che ho unificato e stampato come sfondo della basetta). La macchina può tornare a vivere solo all'interno della sua cornice (volutamente rossa come la carrozzeria per delimitare un perimentro dal quale non si può uscire pena lo svanire del sogno) ed è rappresentata in modo "tecnico" piuttosto che in gara. Per questo motivo è smontata e pulita ad eccezione di qualche piccola sporcatura sul motore e dei fumi di scarico che testimoniano che il veicolo è "vivo".
Il kit utilizzato è l' Italeri (riedizione il plastica del vecchio Protar). La scatola manifesta il peso degli anni e purtroppo ogni pezzo deve essere ripulito e lavorato a causa delle sbavature, ritiri ecc. Anche la soluzione dadi di metallo su parti filettate di plastica è risultata inadatta. In ogni caso con un po' di pazienza e voglia di migliorare quanto fornito, si può ottenere un modello accattivante. Ho iniziato dal motore che è stato assemblato per sottoinsiemi al fine di diversificare facilmente la colorazione. I pezzi incollati e stuccati hanno ricevuto una prima mano di primer grigio con microfiller seguito poi da colorazione nera lucida. Le varie tonalità metalliche sono poi state ottenute utilizzando Alclad e AK Extreme Metal ovviamente ad aerografo. Alcuni pezzi sono stati sostituiti con parti metalliche in vero rame e ottone. Sono stati realizzati ex novo tutti i raccordi principali e relative fascette di ritenuta utilizzando guaina per cavi elettrici (ed alcune parti già presenti nel kit)




I cavi e le candele proposte nella scatola sono a mio modo di vedere assolutamente inaccettabili. Ho quindi provveduto a sostituirle utilizzando cavetteria di sezione adeguata e realizzando le candele ex novo in metallo utilizzando profilati di vari spessori. Le pippette sono fotoincisioni di recupero che si adattano alla perfezione allo scopo.



Il tutto poi è stato profilato con colori ad olio di varie tonalità per esaltere i dettagli

Il volante è stato rivestito con materiale fornito nel kit da tagliare a piccole striscioline ed incollare





L'abitacolo è stato profondamente rivisto. Italeri propone una grossa fotoincisione (tra l'altro ben fatta) per simulare il basamento in legno. Essendo mia intenzione presentare il veicolo smontato dalla carrozzeria ho deciso di ricostruire la base in vero legno (utilizzando listelli di vario colore provenienti dal modellismo navale) provvedendo anche a ricostruire in plasticard i due serbatoi presenti utilizzando il cad ed il plotter per ottenere le parti necessarie.



Ho poi aggiunto rivetti in resina praticando dei fori nel legno per ospirarli. Anche le cinghie di ritenuta sono autocostruite utilizzando vera pelle e fotoincisioni di recupero 



Non ho purtroppo trovato nessuna referenza per verificare come fosse fissato il sedile (che di solito su veicoli dell'epoca era realizzato in pezzo unico ed avvolgente) per cui mi sono costruito un telaio in tubi che ho ritenuto plausibile


Il serbatoio principale è stato ben ripulito e fornito sia di rivetti che di flangiatura e bulloneria nella parte superiore





Le prese d'aria e gli sfiati di calore della carrozzeria principale sono forniti chiusi. Inaccettabile per un kit in scala 1/12. Ci vuole molta pazienza e calma per aprirle in quanto la plastica ha uno spessore esagerato e richiede un lavoro di assottigliamento piuttosto impegnativo prima di procedere al taglio a mezzo bisturi...


Solito discorso per i cofani per i quali però ci sono già delle lievi incisioni per cui il lavoro è lungo ma facilitato dall'esiguo spessore della plastica



Gli scarichi sono stati completamente sostituiti. Ho volutamente compiuto un "errore storico" nel senso che le marmitte originali erano di sezione rettangolare anzichè circolare. Il kit fornisce la forma giusta ma proprio non realistici. Ho cosi deciso di utilizzare tubi in alluminio lavorati e piegati nella forma necessaria per ottenere i nuovi impianti. Anche i collettori di scarico sono stati modificati nella loro sezione




La carrozzeria, dopo aver inserito nuovi rivetti in resina e raccordato con stucco dove necessario, ha ricevuto una mano di primer grigia con microfiller e a seguire il primer rosa della Zero Paint. Una volta ben levigato il tutto con carta abrasiva da 2000 fino ad 8000 ho provveduto alla colorazione con il rosso dedicato sempre della Zero Paint


A colore asciutto ho utilizzato il lucido 1k dell'azienda Fire Scale Modeler (giovane azienda portoghese che produce principalmente laquer per veicoli civili ) diluito con Gunze tappo Blu (retarder). Devo dire che il risultato è piacevole ma i tempi di asciugatura sono molto molto lunghi per il lucido.Infine ho recuperato una cornice per quadro della dimensione idonea e dopo essermi stampato i disegni tecnici nella giusta scala e posizione , ho provveduto a spruzzare ad aerogrago del caffè (vero prelevato dalla moka) per invecchiare la carta ed enfatizzare l'età dei disegni stessi. Ho infine costruito due cavalletti in legno per sostenere la carrozzeria ed impolverato leggermente le ruote con pigmenti. Questo è il risultato finale.






















Debe

























1 commento:

  1. Lavoro spettacolare, come sempre. Questa volta impreziosito dall'idea di riportare in vita unauto storica dai suoi progetti. Bravo!

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